Lettera di Fecia di Cossato
scritta poco prima di togliersi la vita con un colpo di pistola il
27 agosto del '44
Mamma carissima,
quando riceverai questa mia lettera saranno successi dei fatti gravissimi
che ti addoloreranno molto e di cui sarò il diretto responsabile.
Non pensare che io abbia commesso quello che ho commesso in un momento
di pazzia, senza pensare al dolore che ti procuro.
Da nove mesi ho molto pensato alla tristissima posizione morale in
cui mi trovo, in seguito alla resa ignominiosa della Marina, a cui mi sono
rassegnato solo perché ci é stata presentata come un ordine
del re, che ci chiedeva di fare l'enorme sacrificio del nostro onore militare
per poter rimanere il baluardo della Monarchia al momento del/a pace.
Tu conosci cosa succede ora in Italia e capisci come siamo stati indegnamente
traditi e ci troviamo ad aver commesso un gesto ignobile senza alcun risultato.
Da questa constatazione me ne è venuta una profonda amarezza,
un disgusto per chi ci circonda e, quello che più conta, un profondo
disprezzo per me stesso.
Da mesi, mamma, rimugino su questi fatti e non riesco a trovare una
via d'uscita, uno scopo nella mia vita.
Da mesi penso ai miei marinai del Tazzoli che sono onorevolmente in
fondo al mare e penso che il mio posto è con loro.
Spero, mamma, che mi capirai e che anche nell'immenso dolore che ti
darà la notizia della mia fine in gloriosa, saprai capire la nobiltà
dei motivi che mi hanno guidato.
Tu credi in Dio, ma se c 'è un Dio, non è possibile che
non apprezzi i miei sentimenti che sono sempre stati puri e la mia rivolta
contro la bassezza dell'ora.
Per questo, mamma, credo che ci rivedremo un giorno.
Abbraccia papà e le sorelle e a te, Mamma, tutto il mio affetto
profondo e immutato.
In questo momento mi sento vicino a tutti voi e sono sicuro che non
mi condannerete.
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